Chi sono

Mi chiamo Gregorio Turini, sono nato a Barga il 10 maggio 1978 e da sempre la fotografia fa parte di me. Non è solo una passione, ma un modo per osservare il mondo, per fermare il tempo, per dare voce a ciò che le parole non riescono a dire.
Accanto alla fotografia, c’è un’altra forza che guida la mia vita: il viaggio. Viaggiare per me è quasi una necessità, una forma di dipendenza positiva. Ogni partenza è un’occasione per scoprire, per perdermi e ritrovarmi, per osservare luoghi e persone con occhi nuovi e naturalmente, per raccontarli attraverso l’obiettivo.
Tra tutti i soggetti, sono le persone e i popoli ad affascinarmi di più. Ritrarli significa entrare in punta di piedi nelle loro storie, ascoltare con lo sguardo, cercare l’autenticità dietro ogni volto. La macchina fotografica diventa così un mezzo per costruire un dialogo silenzioso, ma profondo.
Ho una particolare attrazione per il freddo e per il Grande Nord. Sono terre che sento profondamente mie: silenziose, essenziali, a tratti dure ma incredibilmente pure. In quei paesaggi sospesi e spogli, dove il tempo sembra rallentare, ritrovo la concentrazione, la luce e l’intimità necessarie per fotografare con sincerità.
Spesso sento il bisogno di tornare nei luoghi già visitati. È lì che, con occhi più attenti e mente più libera, riesco a cogliere quei dettagli che alla prima visita possono sfuggire. I luoghi, come le persone, rivelano parti di sé solo a chi ha la pazienza di ascoltarli più di una volta.
Con la macchina fotografica tra le mani ho imparato ad ascoltare il silenzio delle cose, a cogliere luci, volti e paesaggi con uno sguardo che cerca verità. Ogni scatto è un incontro, un frammento di vita che sento il bisogno di custodire e condividere.

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Ogni foto è una tappa di un percorso fatto di scoperte e ritorni. Volti, paesaggi e momenti che hanno lasciato un segno, trasformati in immagini da condividere